13 x Per il che a me pare, come ho eletto, che non sia già da temere che questa provincia, mentre si sta così divisa, sia per fare deliberatamente impresa alcuna contro altro principe o stato o popolo esterno, ma ben si può credere che tra loro stessi Germani possa prima nascere qualche grande e confusa guerra, cheporti rovina estrema di città, paesi e genti d’ogni qualità e condizione, dalla qual poi molti pericoli ne potriano venire alli altri. E il primo sarà che, movendosi Tarme contro loro stessi, se la parteclelli eretici superasse distruggendo e saccheggiando le altre, potrian farsi tanto insolenti li vincitori, che volesser poi imponer leggi ancora alli paesi vicini, soggiogarli ed astringerli a viver al lor modo; la quale intenzione si è veduta espressa nelli Svizzeri Zuingliani, che non solamente hanno tentato d’ astringere li cantoni cattolici con Farmi a farsi della setta loro, ma volevano ancora, tanta era la loro arroganza, che il duca di Savoja fosse forzato cF ammettere li predicatori nel paese suo. E del medesimo ho parimente sentito dubitar F ambasciatore del re cristianissimo, che ora si ritrova presso la maestà cesarea, uomo prudente e savio molto, che avessero a fare qualche volta forse il medesimo nelli paesi di Francia loro vicini; ma il Signor Iddio ha voluto che tutto loro succeda in contrario. Che se per mala ventura fosse seguito che li cantoni cattolici avessero consentito alla prava volontà di coloro e si fossero congiunti con loro, o fossero restati vinti , era certamente non poco da temere che non s’avriano contenuti nei loro confini, ma averiano fatto qualche innondazione altrove: nè l’Italia era sicura che tal rovina non si potesse ancora scaricare sopra di lei, vedendosi specialmente molle delle terre imperiali