i73 egli dice avere nello stato di Milano e nella contea d’Asti: aggiogandovi il gran desio che egli ha d i allogare monsignor d’ Orliens in quello stato, per il dubio che ha che egli non vogli aver la duchea di Bertagna. Della recupe-razione dello stato di Milano sua maestà ha avuto diverse speranze. L' una era nella morte di Cesare, per la quale sperava di averlo, avendo minore avversario; l’altra era nella morte del duca di Milano, nel qual tempo egli stimava che la confederazione di vostra serenità f usse rolla e che vostra serenità, venuto il caso della morte del duca , per la quale Cesare intrasse in possesso di quello stato, si movesse gagliardamente non solamente a consentire che esso re venisse in Italia per torre il ducato di Milano, ma a chiamarlo ancora: giudicando che a voslra serenità non debba piacere, a tanta grandezza di Cesare essere aggiunto ancora il ducato di Milano. Donde è venuto che, essendo accaduta la morte del duca di Milano, il re cristianissimo dice aspettare che vostra serenità lo chiami, nè volersi movere altrimenti. Dove, se io fossi domandato se il re cristianissimo, non chiamato da vostra serenità, venisse in Italia, direi che sua maestà cristianissima sarà in questa reputazione di non voler venire in Italia se non chiamato fino che egli non concordi col re anglo a difendere il regno suo di Francia, occorrendo, e fino che non veda che il Turco sia a Coustantinopoli pronto e parato ad assaltare la Germania per terra, e l’Italia per mare, onde si faccia l’impresa più facile. E già si pente che non abbia assalito l’Italia nel tempo che il Turco andò in Germania, e Cesare alla diffusione, o quando Cesare andò a Tunisi. E iu gran parte causa il gran maestro, il qual perchè consentì quella opinione che a quel tempo non dovesse