18 ORATIONE le, che è flato principio di feliciflìma vita eterna ! Niu-na cofa è più commune a chiunque ci nafce, che l’ha ver una volta a lafciare la fpoglia terrena, cui per breve tempo del fuo peregrinaggio prende la noilra anima . Ma il poter impiegar cofa fi vile , come quefta è , in cofi degno fervigio, come è la difefa della patria > & della fan-ta fede, fi che con lo fpender cofa,, che per fe fteffa poco, ò nulla vale, fe n acquifti nell’ uno, & nell’altro fe-colo un ricchiifimo teforo di gloria ; è una gratia ringoiare, & un privilegio a pochi dal cielo concedo. La morte , ch! altri elegge per la falute della patria , è hone-iliiTìma certo , & laudatiifìma : ma però di tale virtù; come humana , & naturale y ne furono anco i Gentili partecipi. Ma il morir per la fede è di cofi alto mi ite-rio , che quella forza, che al noftro ingegno preda la natura , non baftò a conofcerlo > non che ad effercitarlo * Quelli che morti fono per la patria terrena , honorar fi fogliono con le ftatue , co i privilegi concedi a' poderi con le memorie de gli annali publici , & con altri cofi fatti fegni di gratitudine verfo di loro : le quali cole -r " quantunque habbiano forza di prolungar per alcun tempo quel termine, eh5 al viver noftro ha la natura preferitto ,, fono però tutte caduche , & mortali , come noi fiamó , & ci predano più tofto certa ombra di vita, che vera vita. Ma a coloro , eh’ accefi di più perfetto amore della* patria celefte, hanno per defiderio di quella volentieri la smorte fofferto, altra gloria, & altri premii, quali cader non ponno ne5 fenfi, ò nel penfiero humano , fono apparecchiati nel cielo , ove creder dobbiamo , che fiano 1’ anime beate di coloro, la cui memoria honoriamo hoggi con quefta funerat pompa, & che ivi, coronate della gloria del martirio „ ftandofi in alti feggi davanti a quel fu-premo Monarca* cerchino co’loro gratiifimi preghid’impetrarci altrettanto di gratia per faper ben ufar quefta vittoria, quanto fu loro cancello per acquattarla . Però quefta tanta loro felicità , & quefta commune allegrezza turbar non fi conviene con alcun privato dolore : anzi a pi-