395 sei o sette mila fanti in tempo di pace, veniva a mantenere in fede ed obbedienza gli Ungaresi, che sono da sè persone tinte, e poco obbedienti: e con l’obbedienza loro facendo che dessero quel più di cavalli e di gente che potevano secondo i bisogni (e con l’aiuto che gli dava ancora questo illustrissimo dominio) combattè più volte co’Turchi e li ruppe, e mentre che visse fu molto temuto da'Turchi e stimato da ognuno. Ma insieme con la morte sua, mori ancora, si può dire con verità, il valore dell’Ungaria, e la difesa di quel regno; perchè venuta quella corona in Ladislao di Polonia, uomo amico della quiete e buona persona, il quale se bene oltra il regno d’ Ungaria aveva ancora quel di Boemia, non per questo si seppe difendere da’Turchi, che ogni anno penetravano dentro al regno pigliando di molti castelli. Successe poi nel i5i6 nel detto regno Lodovico figliuolo di Ladislao, assai simile al padre, sotto il quale, nel i52i , si perdè Belgrado, luogo di tanta importanza ; poi, nel i5a6 alli quattro di giugno, nel campo di Moach, esso re, venuto coll’esercito suo alle mani con quello del Turco, fu rotto e morto con gran numero de’suoi. D’allora in qua sempre le cose di quel regno son andate peggiorando, non manco per l’inimicizia turchesca che per discordia dei signori cristiani; perchè non avendo il re Lodovico lasciato figliuoli eredi, nacquero le discordie tra il re de’Romani e Giovanni vaivoda di Transilvania, che è come dire viceré, il quale si pose in animo di farsi eleggere re d’Ungaria. E subito, partito il Turco, l’istesso anno del ventisei, venne di Transil vania ed entrò in Buda, e convocata la moltitudine, col favore del popolo, e di pochi baroni, fu eletto re, ed entrò in possesso delle terre, e luoghi del regno. Ma il re de’Romani, come quello