poiché li signori sa vii si mutano così spesso in collegio, e che li secretarli sono perpetui, deputar uno di essi ad ogni legazione signanter, cioè uno alle cose di Francia, uno di Spagna, uno di Roma, uno di Costantinopoli, e uno di Germania, siccome tutti li altri principi maggiori e minori fanno, acciocché quando accade una cosa, se quelli di collegio per non si aver trovato a quel maneggio non la sanno, gli sia ricordata dal secretano a ciò deputato. Oltra che, alle lettere, al rispondere, al commetter li negozii alli oratori, sarà d’infinito utile e com-rnodo. E mi ho trovato io per questa confusimi de’ secretarii, mal contento; perchè uno scrive una lettera, e 1’ altro scrive la seconda, e non sa quello eh’ è stato risposto prima; e così confonde il tutto, e repplica l’istesso di prima, come che li oratori non avessero avuto orecchie nè cervello. Vostra serenità farà poi come le parerà più espediente. Così dunque risolto che fui, con tante costanti negative datemi, di non poter ricuperar nulla, per ordine di vostra serenità, entrai su la ricompensa: la quale con buone parole rimessa da uno all’altro, e cogli impedimenti della guerra, fu ridotta in risoluzione al decimo mese dopo che io la proposi; contento il re cristianissimo, in grazia di vostra serenità, senza però limitare quanto debbano aver li figliuoli e parenti delli signori interessati in queste navi, averli per raccommandati, promettendo molto volentieri per via di benefizii ecclesiastici di sollevarli dalli danni avuti. Questo ora voglio affermare a vostra serenità, affinchè ella sappia quanta speranza possa nell’avenire aver nella promessa di molti: che in questo negozio da niuno assolutamente si ha avuto aiuti nè favori di sorte del