450 cano queste cause difììnitivamente. Vi è il consiglio della guerra presieduto dal maresciallo, il qual consiglio è più tosto per trovar modo di eseguire quanto il re ha determinato, che per altro. E vi è il consiglio della camera, ove si consulta del danaro. Paga sua maestà i gentiluomini e officiali suoi a ragione di tanti cavalli per uno, e per ogni cavallo, ogni mese, dieci fiorini renensi ; ed eccetto questi primarj, pochi sono che abbiano più di quattro cavalli. Aveva il re ordinariamente per guardia della sua persona sessanta arcieri a cavallo armati alla leggiera ,' i quali, quando sua maestà cavalca, portauo aste che hanno un ferro simile a un coltellaccio, e ... . alabardieri; ma in questa guerra sua maestà ha cresciuto gli arcieri al numero di cento cinquanta. Tirano questi e dodici e quattordici fiorini al mese di provvisione, e gli alabardieri otto. E questo basti quanto alla corte. Resta ormai eh’ io ragioni solamente delle qualità dell’ animo di questo principe, le quali in vero sono tali che non possono essere se non grandemente lodate, perchè di virtù intellettuale e morale 1’ ho ritrovato che ne ha tanta parte, che io credo rare volte si trovi altrettanta in un principe. Quanto all’intellettuale, è di buono ed acuto intelletto; ragiona bene in lingua spagnuola, tedesca, latina e italiana; risponde presto, e argomenta; sa di ogni cosa un poco, e ha sempre piacere di domandare e parlare, e, quello che importa, ha buonissima memoria; si diletta di cose d’artificio, massime d’artiglieria, e ne la professione particolare; è grandissimo negoziatore, e fa ogni cosa, e tutto passa per le mani sue, e non vi è alcuno oratore, sia chi si voglia, che negozi con altri che con sua maestà. E se un povero contadino vuol supplì-