Xn questa relazione, che è l’ultima parte della le-gazion mia, serenissimo principe, conosco dovere avere più considerazione a quello che io dehbo lasciare di dire, che a quello che io debbo dire. Imperocché ad ambasciatore ritornato d’un imperatore così grande, coni’è Carlo Y, e nel tempo nel qual sono state guerre ardentissime, unioni e leghe quasi incomportabili, paci inesperte, non può mancar materia di dire assai; ma a me pare che avendo rispetto alle altre occupazioni di questo illustrissimo consiglio, debito mio sia di dire, e di vostra serenità desiderio di udire, solamente quelle cose dalla cognizione delle quali ne possa venire un chiaro lume alle eccellentissime signorie vostre nelle sue deliberazioni occorrenti, e con questo quella utilità per la quale io credo che principalmente sia sialo instiluilo che lutti gli ambasciatori nel suo ritorno riferiscano alle eccellentissime signorie vostre. Però lasciando io di repplicare quello che ho scritto per diverse mie lettere, e commemorando solamente alcuni passi, considererò brevemente due cose necessarie; 1’ una , le forze di quel principe dal quale io ritorno (nella qual parte si diranno tutti gli stati suoi, le en-