17 8 la qual cosa essendo andati i gentiluomini dell’una banda e dell’altra al re cristianissimo, ed al duca di Savoja, il re per lettere direttive a monsignor di Chalant, maresciallo della Savoja, fece intendere che non avea saputo cosa alcuna che questi suoi dovessero andare a Ginevra. Il duca di Savoja ba dimostrato di credergli; e ha deliberato di restituire gli uomini, e scusarsi di non poter restituire anco i cavalli, i quali di già sono dispersi in tali luoghi che non si possono più riavere, e quando pure a sua maestà piacesse, che egli glie li pagherà. E con questo ordine è andato il conte di Chalant per dirgli apertamente che egli non volea guerra con sua maestà, la quale gli è parente e padrone. Io, mò, nelle montagne scontrai seicento fanti da guerra che passavano per andare a Ginevra. Ed in conclusione, sino a che il duca di Savoja aderirà a Cesare, sarà sempre nemico di Francia, il quale per la debilità del suo stato e povertà sua, non può contrastare con il re di Francia: e stnnti-bus rebus sic, se il re ha da cominciar guerra contra Italia, è opinione di tutti che la si comincerà in Savoja. Egià, o per dimostrazione di guerra, o per poter far pace con miglior condizione, il re cristianissimo ha mandato il signor Marcantonio Clurano (Clauran) al duca di Savoja, a fargli intendere che sua maestà voleva tutto quello che gli apparteneva, e che egli occupava; e che n Salenoue, le seigneur du lieu, fort affectioné au due, avec quelques trou-« pes da voisinage qu’il assembla tumultuairement, s’opposa à son passage; « et sur cela survint le corate de Chalant mareschal de Savoje qui donna « combat à Veray , le defit, et le fit prisonnier. Le roy piqué de cette deli faite envoya la compagnie des gens d’armes italiens entretcnue en Fran-« ce, dont Rence de Cere, baron romaiii, etait capitaine; la quelle arrivi'1!' « au pays de Gex fut aussi laillée en picces par le baron de la Serra. » (L. 11 , c. 34.)