oGo le sue forze con Ira Cristiani, che attender a quella guerra ch'eglino tanto desiavano e riputavano necessaria contra il Turco; aggiungesi veramente ora questa palese inclinazione dell’imperatore e mal animo contra loro e con-tva quella nazione, la qual dice avergli data più riputazione e più nome che qualsivoglia altra sua grandezza, e ch’egli è stato stimato e temuto più per essere imperatore che per ogni altro rispetto. E giudicando che sotto pretesto e zelo di religione e di disobbedienza, egli abbia animo con armi straniere di occupare la libertà loro di tanti anni, i Germani si preparano a questa guerra, come ho detto, con molto ardore e con molto odio; e se pure, come alcuni vogliono presumere che abbia a succedere, anzi lo credono, la cosa non procedesse innanzi, non resta che Germania intrinsecamente sia per deporre l’odio che aveva concepito contro questa casa d’Austria. Disegna l’imperatore a questa impresa adoperare queste genti e queste forze; cioè, dodici mila fanti italiani pagati dal pontefice; gli spagnuoli che erano in Un-garia e quelli che sono in Italia, che non saranno più di dieci, e alcuni dicono fino a quindici mila; di tedeschi, quanti ne vorrà degli stati del serenissimo re suo fratello e di quelli di Baviera, sotto quei capi che sono stati a vostra serenità scritti; e dieci mila delli paesi suoi della Fiandra sotto il conte di Buren. A^^iunffono Oo O a queste forze più di quattro mila cavalli tedeschi; due mila ungari; la casa di sua maestà, che può importare d’intorno a due mila cavalli; oltra a quelli del pontefice, che alcuni dicono che saranno seicento, alcuni ottocento, alcuni mille duecento. De’danari, oltra quel- li ch’egli si ritrova avere dell’ultimo sussidio domandato ed ottenuto dalli Paesi Bassi questo verno, si ra-