XIII degli amanuensi, siccome quelli che accennano talvolta alcuni modi delle diverse pronuncie. Ma differendo da quello il nostro fine, ci è parso che similmente dovesse differirne il processo. Non pertanto voglia il pubblico assicurarsi della nostra docilità nell’ accettar di buon grado le rimostranze che ci potessero venire offerte in proposito. Ma per passare ad altri particolari intorno la economia di questa grand’opera, vogliamo innanzi tratto avvertire, che malgrado l’epoca sopracitata della legge che statuiva l’obbligo delle Relazioni, le prime di tali scritture che si conoscano datano dal cominciare del secolo decimosesto; e solo qualcheduna rarissima dal finire del precedente. Le cause di questo effetto ci sono tuttavia sconosciute; non però disperiamo di penetrarle, e d’ogni soddisfacente risultamento saranno fatti partecipi i nostri lettori, r rattanto della ingente e continuata serie delle Relazioni che si succedono dal principio del sedicesimo secolo, abbiamo ricchezza immensa in Firenze, e specialmente nelle pubbliche biblioteche Riccardi, e Magliabechi, nella privata del sullodato promotore di questa intrapresa, e nel R. Archivio Mediceo. Si crescono le nostre fonti pei riscontri che riceviamo dalle biblioteche di Venezia, di Milano, di Torino, di Roma, di Vienna, di Berlino, di Parigi e di Gotha. Di guisa che al compimento dell’ intero corpo di tutte le Relazioni dei tre ultimi secoli della Repubblica pochissime ci rimarí an-