fidici di Germania concorressero unitamente con tulle le forze loro in una tal spedizione. Ora delli altri principi e stati cristiani niuno vedeva implicarsi in tal guerra volentieri, anzi di alcuno si dubitava che avrìa piuttosto prestato favore, se non palese almeno occulto, per l’odio e gelosia di troppa grandezza, alli nemici suoi. Li principi di Germania tentati più volle da lei , o apertamente negavano l’aiuto loro, o freddamente rispondevano sì che comprendeva non potersi promettere opera alcuna buona di loro: e tulli la esortavano a procedere con destrezza, ed usare ogn’altra via piuttosto che quella dell’ armi, o perchè pure così sentissero essere il meglio, o ancora perchè avessero sospetta la grandezza di questi due fralelli, nè la vedessero volentieri farsi maggiore e specialmente con l’aiuto proprio loro. Dubitava poi dell’incostanza ed infedeltà dei popoli, vedendoli tutli facilmenle inclinare a queste eresie, perla molta licenza che concedono al viver loro; per la qual cosa, ancorché tutti li principi cattolici fossero uniti in tale impresa con lei, dove li luterani avrìano sempre nella guerra l’opera dei loro popoli prontissima e fidatissima, li cattolici all’incontro non avrìano i loro nè pronti, nè fedeli. Infine la faceva più riguardarsi il rispetto del Turco, che gli pareva di molto maggiore peso delli altri tutti, vedendo il nemico prontissimo, armato e vicino, che ad altro non aspira che alla distruzione del nome cristiano. E ragionevolmente temendo che se non avea dubitato di venire in Germania ', non divisa ancora ma in pace, ad oppugnare le ■ Net 1529 Solimano II invase gli stati dell’ Impero, e il 26 settembre cinse Vienna d’assedio. Un generoso moto di tutti i popoli di Germania respinse ne* suoi confini 1’assalitore*