VINETIANA LIB. XI. 213 gior occafione al difturbare la pace d* Italia . Poiché da’ Francefi , & da gl’ Imperiali era fatta^ in diverte parti mafia di genti , con difegno , com’ era (limato , di occupare la città di Parma , la quale tenevafi ancora , ma con debole prèfidio , & con poco apparato di foilenere la guerra , da Camillo Orfino , havendo egli negato di ubbidire alle lettere , & ordini del Collegio de Cardinali ; da’ quali era a lui commeflo di dover confignare quella città ad Ottavio Farnele , affamando di volerla confervare al futuro Pontefice . Ma tanto più ancora s’ accrebbe quefto timore , quanto che procedeva molto in lungo la creatione del Pontefice ; mentre con oflinati penfieri contendevano infieme le due fattioni de’ Cardinali Francefi , & Imperiali , non volendo l’una parte cedere all’ altra : anzi tanto più con molto ardore , & con ogni artifìcio procurando ciafcuna d’ havere la maggior parte nella elettione del Pontefice , quanto che cre-dendofi già per commune giudicio , che non fuf-fero per ilare lungamente quiete le cofe d’ Italia , voleva havere quello Capo in effa cofi principale da fe dipendente , & con il fìngolar beneficio di tanta grandezza obligato a feguire le fue voglie , & favorire i fuoi difegni . In quefti così lunghi contraili il Senato Vinetiano , feguendo 1’ inflituto' de’ maggiori , non haveva voluto interporti ; ma con mira folo del ben commune , fcriife al Collegio de’ Cardinali , eifortandolo ad eleggere tale Pontefice , quale fuife per ritornare a maggior fervitio della Chriftianità . Non hanno i Vinetiani , con molto prudente configlio , voluto mai procurare di farfi Cardinali partiali alla natione , nè ufare 1’ auttorità della Republica nella creatione del Pontefice } quantunque haveflero da flitnare quanto ogn’ altro Prencipe 1’ havere amici , & favorevoli alle cofe loro i Pontefici ; & eifendo la Republica pò-H.Varuta.Tom. II. O 3 ten- 1549 Vinetìiini per chi non fi/¡tino mai int enfiati nello creatane de' Pontefici .