46 e che sono tante che, come s’intende di certo, di tutte le dette entrate ordinarie non ne perviene alle mani dell'imperatore, nette dalle sopradette spese, più di ducali dugento mila; li quali però da lui poi si spendono tutti in doni o in altre cose diverse, che non si possono così certamente esprimere, sì che occorrendogli alcun bisogno di guerra od altro estraordinario, come per il passato gli è accaduto più volte, è necessario che venga alle provvisioni estraordinarie dette di sopra, e a tutte Faltre che a tempo di tali necessità si possono ritrovare. Oltre li servizj e provvisioni sì ordinarie che estraordinarie di sopra dette, ha ancora sua maestà da questi regni suoi altre comodità e servizj di non piccol momento. E prima ha, che tenendo il luogo di gran maestro delli tre ordini, conferisce tutti li benefizj che vacano di tempo in tempo di tali ordini, li quali son molli e di grande enlrata. Appresso, parte per privilegi antichi e parte ch’essa medesima ottenne da papa Adriano 1 confermati poi dal presente pontefice 1, ha ancora facoltà di nominare non solamente nelli juspatronali re-gj, ma eziandio in tutti li vescovadi di qualunque sorta nullo excepto, ed abbazzie concistoriali di Spagna ciascuno che vuole, delli quali tutti vescovadi e benefizj r entrata è grandissima. La rendita veramente di ciascheduno di questi della seconda sorte, mentre dura la vacanza è tutta del pontefice, oltre le annate sue 3, le quali sono maggiori o minori, secondo che più o meno 1 Sesto. a Clemente Settimo. 3 Annata dicevasi il reddito di 1111 anno d’ogni benefizio, clic ¡ni ogni nuova investitura pagavasi alla corte di Roma.