223 na, Manlova, Ferrara, Fiorenza, e Roma, con danno nostro. Si serve anco la Francia dalla Germania e Paesi Bassi di cavalli così da guerra come da tirare, perchè di naturale non ne nascono se non in Bretagna qualche achillee, e in lutto il resto ronzini di vilissimo prezzo. Le speciarie si conducono non più di Anversa, ma tutte di Portogallo, perchè nuovamente sono state appaltate. Ne possono ben venire di Alessandria a Marsilia per mano de’particolari, ma sono pochissima quantità. E insieme con le dette spezie di Portogallo vengono zuc-cari e confezioni: e di là, e di Spagna insieme, frutti, come sono uve secche, narancie, limoni, olive, mandole,e ogli per gran somma di danari: ancorché di Provenza e di Linguadoca se ne abbino assai. La qual mercanzia di frutti è in vero di maggior importanza di quel che al primo tratto si possi credere; perchè, essendomi stato accertato che il dazio de’ susini secchi, che si trae-no di una parte di Francia per Inghilterra, Scozia e Fiandra, si ha affittato dieci mila scudi Fanno, mi persuado che tanti altri frutti di tanti paesi importino quasi un’ estremità. Dello stato di vostra serenità non si serve Francia, che di qualche cassa di cristallini, qualche panni cre-mesini, e specie minute ', e sete vicentine. E tutto ciò non importa sessanta mila scudi all'anno; che quando si volesse fare come li nostri vicini, si fariano per quella corte faccende per più d’ un milione d’oro, consumando ella, di panni di seta e d’oro, tanto e forse più; il che non lian nè Costantinopoli nè quasi il Levante. Le sete, ' Tommaseo traduce bijouteries.