33o e fortezze difese non si potevano acquistare con la gente che aveva Cesare, e tanto più quanto il re aveva già ridotto un corpo d’esercito insieme di non poco numero. Aggiungevano appresso che d’ una giornata non gli cla-rebbono commodità i capitani del re; e ad egual partito si servivano del tempo, che era molto innanzi. Avevano anco occasione di confermar la loro opinione per la natura de’ Tedeschi, li quali vogliono esser pagati nel giorno deliberato; nè aveva allora l’imperatore comodità di pagarli. Concludevano finalmente che quanto più s’andava indugiando, in tanto maggior rischio si poneva Cesare istesso con le forze sue tutte. Volle però l’imperatore spingersi innanzi per non dimostrar timore, e forse perchè, malgrado queste ragioni dette, considerava che dopo aver già due anni disegnata questa impresa contro Francia, averla assalita con una lega dell’Inghilterra, e con una dichiarazione di Germania palese, il ritirarsi dopo aver fatto così poca preda, di un così piccolo luogo come è San Dizier, senza tentar altro, avesse troppo a compromettere ed arrischiar 1’ onor suo. Sperava appresso, andando più oltre, con gli incendj e ruine del regno, ridurre il re a quelle condizioni di pace, che avesse voluto, o trovar commodità di combattere. Lo faceva anco risolvere in questa opinione don Ferrante, e la capitolazione ch’egli aveva con Inghilterra ; e le offerte che fecero i capitani tedeschi, li quali sperando aver in preda il regno di Francia, per impedire la pace mostrarono di voler servire l'imperatore senza danari e senza vettovaglie, dicendo che la vettovaglia ritrove-riano in ogni luogo ch’ella fosse, e che le sue paghe dar-rebbe poi l’imperatore con sua commodità. E però fu risoluto di andar innanzi senza danari, con provvisione