389 questo regno di Boemia, la quale sopra tutte le altre cose biasimava li preti cattolici, furono estinti, ed i beni loro usurpati da questo e da quello, che gli era più vicino. Dei villani ancora non ragiono, perchè non hanno voce alcuna in dieta; anzi li baroni hanno potere sopra di loro in civile ed in criminale, con solo l’appellazione al reggimento. Sono fra questi stati alcune persone assai ricche, massime fra’baroni e nobili, e la maggiore entrata loro stimano che sia delle peschiere, che fanno artificiali, ove conservano ed augumentano i pesci, e poi due volte all’ anno gli scolano e mandano in questo o in quel luogo a vendere. Tra li baroni è il Prenestan, che ha di entrata cento settanta mila tallari. Sono i Boemi persone libere, che non sono tenute al re se non nella fede che gli giurano in Praga, in modo che il re non ha autorità sopra di loro, se non che in chiamarli a dieta, essendo obbligato farglielo intendere un mese innanzi; nella qual propone il bisogno suo e del regno, e aspetta poi che fra loro risolvano se vogliono soddisfar- lo in alcuna cosa, misurando l’angaria dalle stime, come negli altri stati ; ma queste stime danno loro in nota sopra le loro coscienze, per essere stata cosa nova ed in tempo di questo re. La quale stima mi è stato affermato essepe questa; che li beni de’baroni, nobili, e cittadini sono in stima di valore di dieci milioni di tallari, e si preleva dugento trentasei mila; e quelli dei villani cinque milioni, sui quali si levano dugento venticinque mila tallari ; e tanto si può dire che sia l’entrata di sua maestà di quel regno, oltra il dazio della cervosa, che ha posto per tre anni soli. Questi stati non hanno obbligazione a sua maestà di cavalli ed altro, se non in caso che bisogni difendere il regno;