44 o l’imperio e lui particolarmente, il che gli è mollo a core. Ma cominciando da qual di questi gli paresse più comodo, quando avesse stretta la lega , verria a domare a poco a poco il mondo. Ma il non l’avere ancora potuto ottenere dimostra chiaro che sua maestà non può ora disporre de’principi di Germania e delle città come vorrebbe. Però è da dubitare, ed io lo tengo per fermo, che quel che non ha potuto ottenere finora l’otterrà nell’avvenire, quando però egli non sia questo anno molestato da Francia, dal Papa, da Svizzeri, e altri; perocché, stando in ' Germania armato, il tempo e l’occasione gli daranno mille commodi tà emodi di accomodare le cose e fare quel- lo che vuole, guadagnandosi questo principe con doni, quello con promesse e intrattenimenti, quell’altro con minaccie ( e li principi che non averanno speranza di alcun moto, converrà che s’accommodino ai tempi, non avendo modo di mostrare 1’ animo loro), o vero pigliandoli a strazio, come si vede che ha cominciato a fare. Perchè essendo tutti principi poveri e indebitati fino all’ a-nima, e bisognando loro stare alle diete con molta famiglia e però con grandissima spesa, come è avvenuto in questa dieta di Augusta, ove il vivere fu carissimo e per il danno che l’anno innanzi hanno fatto gli eserciti in buei contorni, e per la moltitudine de’principi e forastie-ri. E l’imperatore ha ancora intrattenuto questa dieta più d’alcun’altra ; e se bene molte volte i principi hanno pregato sua maestà di licenziarli, non ha però mai voluto farlo, forse con intenzion di ridurli a rimettere in mano sua tutto quello di chesi tratta. Ma se vedessero questi principi che le dette potenze molestassero l’imperatore, più liberamente negariano quello che gli paresse, e sua maestà non avria ardire di bravare con loro,