roG luterani prima ridotti insieme in una dieta loro, trall’ altre condizioni poste nella risposta loro, posero questa, cioè, che non volevan essere obbligati di riconoscere altri per superiore se non sua maestà cesarea , e poi dei-li altri principi alcuni andavano subterfuggendo e scusandosi con diversi pretesti dal venire in persona nella detta dieta, si che si conobbe manifestamente non esservi molla inclinazione a ciò; e per tal rispetto special-mente si crede che tanto si cardò di venire a tale dieta, e che in fine si lasciò e si rimise in altro tempo a Ra-tisbona. Di questa opinione eh’ io dico accorgendosi l’imperatore, e temendo forse che ancora alli altri principi estati d’Italia, ed a questo eccellentissimo dominio specialmente, potesse essere, si come era a quei di Germania, sospetto l’animo ed il volere del serenissimo re dei Romani suo fratello, e però essendo in questi qualche diffidenza di lui, ho compreso più d’ una volta che accadendo nelle petizioni che si facevano dalla serenità vostra ragionai della persona sua, cercava meco di rimuovere ogni suspicione di lui, e quasi da se, senza eh’ io punto ne lo ricercassi, o pur gli dicessi parola che dimostrasse lei averne alcun dubbio, mi diceva ch’io volessi per parte sua esortarla che pur avesse col re suo fratello quella confidenza stessa che aveva con lui medesimo, perchè ambi erano d’un volere, d’una mente inclinatissima ad osservare inviolabilmente quanto s’era concluso nella pace d’Italia, ed a gratificare e compiacere lei sempre in tutte quelle cose che si poteva. Non so se questo faceva da questa sola cagione per avventura mosso, che vedendosi ricercare alcuna volta da lui qualche cosa, che al fratello per li stati proprj suoi ap-