3o4 impedire i consigli e gli andamenti del nemico, e per conservare così bene i suoi non abbia acquistato molti amici e molta riputazione. Da ciò massimamente viene che nè i soldati 1’amano e 1’obbediscono quanto dovria-110, nè gli altri capitani lo stimano tanto quanto un tal personaggio, e di tanta autorità e nome appresso il suo principe, si converrebbe. Cesare però fa grandissimo conto d’esso; il che si è veduto chiaramente nell’avergli dato il luogo in Italia che già aveva il marchese del Vasto 1 , tosto che l’imperatore si risolse di provvedere di nuovo uomo Milano. Questi ha monsignor di Granve-la a molto amico e favorito, il quale egli interteneva ogni giorno, e 1’andava continuamente a ritrovare in casa, nè mancava giammai con sua signoria d’ogni umilissimo ollìcio: e per questa grazia ch’egli aveva con monsignor Gran vela e così stretta amicizia, mentre egli è stato alla corte, era adoperato non pur nelle cose della guerra, ma in tutte le deliberazioni che si facevano, ed erano proposte della pace, e degli altri consigli d’importanza. Ila questo signore meco sempre dimostrato grande amorevolezza per rispetto di vostra serenità e di questo eccellentissimo con si'dio. O Il duca d’Alva è stato molto poco adoperato nelle cose della guerra ; ma dicono gli Spagnuoli ch’egli ha avuto molto buon discorso 3. E signor di onore e di riputazione, e l’esaltano assai, come sogliono fare tutti della sua nazione, dicendo ch’egli nella difesa di Perpi-gnano (1542) si portò e prevalse eccellen teniente, e che se 1 Alfonso d’Avalos, valentissimo uomo di guerra, cugino del marchese di Pescara. Morì governatore di Milano il 3i marzo del i546. 1 Vedi la nota prima a pag. Gì. 3 S’intende for¿e: clic però egli fosse in predicamento per tali officj.