53 Filippo, ed infine da esso imperatore sono state fatte di tempo in tempo molte alienazioni, sì che dalli primi stati suoi non cava di entrata ordinaria più di ducati cento cinquanta mila, delli quali si spendono in giudici, notari, ed altri simili ministri per tutto il governo e reggimento di essi, circa ducati ottanta mila, sì che vengono a restar netti solo ducati settanta mila. Dello stato di Trajetto nuovamente acquistato non cava ora cosa alcuna di entrata netta, anzi questo, per li presidj che pur convien tenervi, ed alcune fortezze che fa fabbricare, gli è piuttosto di spesa; ma fornite queste fortezze, si crede che s’allevierà della spesa di sorta che ne trarrà buona somma di denaro. È ben vero che servendosi l’imperatore di questi stati suoi non meno di quello che faccia il re cristianissimo delli popoli e vassalli suoi di Francia, così di gente in tempo di guerra, come di denari in ogni tempo, estraordinariamente cava de’sussidj, che domanda di tempo in tempo, molti denari; e questa volta ha impetrato dalla Brabanzia e Fiandra principalmente, e poi dalli altri stati tutti un milione e cinquecento mila ducati, da essergli pagati in anni sei che vernano ad essere l’anno ducati dugento cinquanta mila. Di questi tali sussidj che di tempo in tempo, secondo li bisogni, si domandano, si sogliono pagare tutte le genti d’arme ed arcieri che si tengono dall’imperatore in questi stati suoi, e lare ancora tutte le spese delle guerre che nascessero in questi paesi; siccome nelle guerre passate che hanno avute e dal duca di Gheldria e dal re cristianissimo nelli loro confini, hanno continuamente fatto di modo che questi stati, senza alcuna altra spesa dell’imperatore, hanno sofFerto tutto il carico