3o4 Bagdad, Bassora , Maral), ^emen , e Cipro. In Africa ve ne sono tre, cioè Cairo, Tripoli, ed Algeri; ed a questi tutti s’aggiunge il capitano del mare, il quale è beilerbei medesimamente di molte marine, e comanda a tutte le isole sottoposte all’ impero Ottomano. Dentro questi estesissimi confini intertiene il Gran-Signore cento trenta mila cavalli; ottantamila dei quali sono distribuiti, come diressimo noi, in guarnigione nelle parti d’Europa, gli altri cinquanta mila poi in Asia; e si domandano tutti questi spai, non già pagati dal tesoro del Gran-Signore, ma sibbene di rendite di timari, che le signorie vostre eccellentissime sanno, per relazione dei tanti clarissimi predecessori miei, essere tenimenti concessi in vita dal Gran-Signore in tal maniera, cbe a quello che è obbligato comparir con un sol cavallo alla guerra, gli viene assegnato un luogo da loro descritto per l’antica estimazione di tre mila aspri di rendita, che sono giustamente sessanta ducati d’ oro. Quelli i cui timari ascendono a maggior somma , sono obbligati, da dieci mila aspri in su, condurre tanti cavalli alla guerra, quanti cinque mila aspri hanno di rendita. Oltre questi cento trenta mila spai di timaro, il Gran-Signore ne tiene altri quindici mila, che sono detti gli spai della Porta, pagati di danari contanti dal caznà, con soldo di dodici fino a venticinque aspri al giorno per uno, secondo i meriti. Le armi di tutti questi sono una lancia assai debole, la scimitarra , la rotella, ed alcuni hanno l’arco ancora, e per difesa non altro che ben pochi la celata, benché tutti abbiano la testa difesa dai loro dulipanti. Oltre di questi, soldati a cavallo si computano molti cortigiani ed ufficiali della Porta, e gli schiavi di ciascuno