428 dinarie; ed in un certo giorno fanno li conti di tutto quello, che hanno maneggiato l'anno passato, e quelli danari o presenti che avanzano, mandano dentro al serraglio nel secondo caznà, del quale ne ha cura il caz-nadar-basci, eunuco. In questo secondo caznà, oltre tutto quello che avanza dell’ entrale, si mette mezzo milione d’ oro che rende il Cairo, la quale rendita va immediate in questo caznà, essendo applicata a questo luogo, come entrata propria del Gran-Signore. Nè so per qual causa in questo medesimo caznà si mettano alcuni danari straordinarj che pervengono alTurco,cioè quelli che si trovano nei luoghi che prendono, e quelli che gli sono dati per patto di qualche pace,o accordo, come .sarebbe a dire li trecento mila zecchini che gli furono dati da questa repubblica per 1’ ultima pace. In questo luogo dicesi che per tal modo sia raccolta una somma quasi infinita d’oro, della quale poi si serve il Turco per pagare gli eserciti quando va a qualche impresa, e per spendere in altre occorrenze sue proprie. Il terzo caznà è medesimamente nel Serraglio-nuovo del Gran-Signore. In questo si tengono tutte le gioje, tutti li tesori, e argenti che non sono in denaro, e tutte le vesti più ricche di sua maestà, e li fornimenti da cavallo, ed altri giojel la ti, quali sono in molto numero, e di valore incredibile. Di questo terzo caznà ne ha cura medesimamente il caznadar-bascì con sessanta giovani del serraglio per custodire e governare le cose che vi sono. L’impero ora posseduto dal Turco è grandissimo nelle tre parti del mondo; perciocché dall’Asia cominciando, si estende dal mar Rosso fino al seno Persico, nella qual parte si comprende il Jemen che si era ribeb lato, e di là scorre per le rive dell’Eufrate e del Tigri,