326 dito piccolo acconcie in giro una appresso l’altra e serrate strettamente con una tessitura di seta che molto bene le serra. Queste rotelle in mezzo hanno un ferro di molto buona tempra in foggia di piccolo brocchiero, nel quale quando combattono, dovendo parare, si sforzano di ricevere il colpo, perchè in altra parte non lo potrebbero reggere, e per difesa delle freccie dicono esser molto buone. Per arme da offendere portano la lancia, che la maggior parte hanno di canna d’ India ben grossa, e quelli che non l’hanno di canna la portano di legno della medesima grossezza. Hanno accanto la scimitarra , e il pugnale che loro chia mano cangiar, la mazza ferrata, l’arco, e le freccie; e molli oltre di ciò portano ancora uno stocco alla tedesca. A questo modo s’armano tutte le genti dell’Asia. Quelle dell’Europa s’armano nel medesimo modo di dosso, ma la maggior parte di loro portano la lancia di legno assai ben grossa, e portano la targa più grande, che cuopre loro quasi tutta la persona. Dietro questi silictari erano li schiavi delli signori pascià-visiri, che consiglieri sono detti, li quali assai bella mostra fecero di sè medesimi, e più bella l’avrebbero fatta se fossero stati in ordinanza. Costoro portano in testa un cappello o berretto molto simile a quello delli giannizzeri, coperto di feltro rosso, la lunghezza del quale può essere una quarta e mezza, o poco più, e dalla parte dove si mette in testa fin dove principia a far la cima è in tondo tutto di fil d’oro tirato, e lavorato in modo e congiunto l’un filo con 1’altro, che altro che oro non si vede, ed è onestamente grosso. In fronte hanno una pennacchiera d’argento indorata, che come il cappello ò lunga, nella quale portano un penna c-