118 beilerbei, 1 uno delia Grecia, e l’altro della Natòlia, il beilerbei da mare, per la dignità ed autorità grande che lu data a quel grado dopo che Barbarossa fu condotto al servizio di questo Gran-Signore, tre tejterdar, che sono come appresso di noi li camarlinghi di comune (li quali prima erano due, ma dopo fatto l’acquisto della Siria e dell’Egitto, ne fu aggiunto un terzo), il nisangì, cioè quello che segna li comandamenti del Gran-Signore, che è capo di tutti li scrivani e cancellieri, ed è come in questa eccellentissima repubblica il cancellier grande; li quali scrivani al presente sono tutti Turchi, e scrivono tutte le cose in lingua turchesca, sebbene non sono molti cin 11 i che quelli erano cristiani e greci, e scrivevano li comandamenti in lingua greca. Interviene ancora l’agà delli giannizzeri, il quale è tenuto d’andar con li giannizzeri più presto per guardia e riputazione del loco, che per altro: e molti altri ancora intervengono, che sono ne-cesssarj per il servizio delle cose che si spediscono, come ciaus, capigì, e quattro capi gì-b asci ■ Li quattro pascià odono tutte ie cose che loro sono proposte, delle quali alcune ne spediscono con la loro autorità (massime con l’opinione del primo di loro),alcune ne rimettono àlli cadileschièr, cadì, e tefterdar, come appartenenti al carico loro, ed alcune ne riservano per farne relazione a sua maestà, ed averne da quella la risposta. Per il che, dopo espedila l’udienza, entrano al Gran-Signore (andando per innanzi il ciaus-bascì, e il capigiler-chietcudasci con bastone d’argento in mano) ed il primo riferisce a sua maestà le cose nelle quali vogliono aver l’ordine suo per poterle eseguire. Dapoi, lisciti dall’udienza di sua maestà, ritornano al loco loro. Li cadileschièr però entrano a sua maestà prima che il