3G3 pre fu scritto a vostra serenità più particolarmente, e più diffusamente. Basta ora che io confermi alle eccellenze vostre, che nel negoziare essi non consentono alle ragioni; perchè quando si vedono superiori, adducono per, gran fondamento che così torna bene alla loro corona. E però non si maravigli vostra serenità se le cose nostre sono passate così a lungo, ed in tanto pregiudizio di questa repubblica, perchè quanto più si veggono superiori e conoscono gl’inimici inferiori, tanto maggiormente si conservano in pretensione; a talché il negoziare con questi barbari è di maniera diffìcile, che alcuno non si deve maravigliare se quando si crede presso alla fine del negozio si trova poi ancora al principio. Ma dico bene che in tutte le cose bisogna talmente mostrar loro la fronte, che non possano pensare che in noi sia punto di timidità, nè di diffidenza; perchè così, sebben nel principio si mostrano più altieri e difficili a concludere quanto si domanda, nel progresso del negozio da per loro poi si vanno così moderando, che in parte, se non in lutto, satisfanno all’altrui volontà; come per il contrario segue a coloro che si abbassano, i quali da loro stessi levansi il fondamento del negoziare, e per la timidità perdono ciò che desiderano. E certo io non mi sò immaginare come questo lor modo di governo sia ripieno di tanti beni, e di tante felicità, discorrendo per la ragione che lo insegna, per l’esperienza che lo dimostra, ed infine per l’autorità d’uomini peritissimi che lo conferma, che non per altro così prosperamente regnano che per il flagello di noi miseri cristiani. Infine costretti dalla necessità, dubitando noi che non determinassero la guerra, invitati da pericoli maggiori che erano per succedere, e sforzati per lettere di