*9 re a ciò ri medio, bisogneria che con gli occhi proprj vedesse, e facesse porre nel provvedere e lavorare maggior cura, e con maggiori prein) facesse gli uomini più valenti e studiosi. Ma aggiunto alla negligenza sua il proceder d’Ibrahim, vi è mal modo di trovar quel rimedio che potria un valoruso e virtuoso signore al presente stato delle cose; essendo che, come suole avvenire in chi si disordina, gli uomini hanno troppo all'altra via traboccato. E lo mostra l’aver posto nelle mani di Barbarossa tutta l’armata; il quale è stato sempre corsaro, e non nudrilo nell’obbedienza e fede del Signor Turco, e solo per interesse del luogo suo d’Algeri, temendo dal cauto di terra del signor di Tremecen, e da mare del-1’armata di Spagna, ha ora accettato partito dal Signor Turco, non l’avendo prima voluto, sebbene era stalo per innanzi chiamato: e avendo ora egli posto sopra l’armata per capi tutti gli uomini suoi, essa sarà in semplice arbitrio suo. Sono il Gran-Signore ed Ibrahim entrati in qualche pensiero, che non sia stato ben fatto il tanto fidarsi di Barbarossa, non rimanendo altra armata a Costantinopoli, salvo che tristissimi legni da potersene mollo poco valere; e però dicono voler fare dugento galere, ma con più prestezza cento, per le quali pure converrà loro aspettare assai tempo, non vi essendo altri legnami in essere che quelli tagliati per cinque galeoni ad istanza di messer Gioan Francesco Giustiniano per l’impresa contro la navigazione di Portogallo nelle Indie; e volendo Ibrahim adoperar detto legname nelle galere, il predetto Giustiniano gli aveva scritto per non lasciar che fosse mutato l’ordine delli detti galeoni. Quelle ve-■ramente che si trovano nell’arsenale sono trentanove