3o8 lersi d’altra gente dello stato suo, salvo che di quella che tuttavia intertiene pagata; della quale quando per qualunque accidente si trovasse mancante, non si vede come avesse a rimetterne di nuova; cosa che a’principi delle nostre parti non può succeder cosi facilmente, per la comodità che hanno di paesi popolatissimi, e di gente usata alle armi e bellicosa, e che, toccando il tamburo, corre da ogni parte alla guerra. Questo contrario ed altri ancora,che io dirò parlando di quel governo, fanno che essi medesimi Turchi vanno considerando la debolezza loro quando sono oppressi da qualche mal successo, ed allora deponendo la superbia ed alterezza, confessano li avvantaggi che tengono li cristiani di migliori teriflini nel combattere, si nel difendersi come nell’ offendere il nemico, nella qualità e modo di maneggiare 1’ artiglieria, e molte altre cose che io lascerò di dire; le quali, per il vero, sono ben state confermate nelle fazioni fatte in Malta l, in Zighet a, e sopra tutte le altre in quella si gloriosa vittoria venula ultimameute dal cielo s, ed eziandio nella testimonianza avuta da poi di tanto maggiore splendore e gloria di questa repubblica, quanto l’armata sola di vostra serenità 1’ anno seguente con tanto valore appresentò più volte la battaglia ai Turchi con la metà manco di forze delle loro. Ed allora fu così estrema la confusione ed il timore loro, che se ai valore e maturo giudizio con il quale procedettero li nostri allora, fosse stata aggiunta quella cognizione, che ben spesso suol essere incognita, del disordine infinito nel quale si trovava il nemico, • Nel i56o. 1 Nel i556, ove morì Solimano. 5 La sopradetta di Lepanto.