vitori, e mille altre spese estreme, non si potevano fare senza continui presenti.
     Sogliono per il più i primi visiri essere cognati o generi del Gran-Signore; che non essendosi da un tempo in qua maritate le sultane fuori dello stato, si sono risoluti quelli di casa Ottomana d’imparentarsi con i medesimi loro schiavi, ai quali per compimento delle loro grandezze altro non si voleva che questo splendore dato al loro sangue oscuro. Insomma hanno i primi visiri parentado con il Gran-Signore; posseggono incomprensibili ricchezze ; dispensano tutti gl’onori: onde è suprema l’autorità loro, la dignità , e la grandezza.
     Ma se riguardiamo in altro rispetto cotale altezza di fortuna, la grandezza loro è misera e contaminata, perchè alfine sono schiavi talora più miseri di quelli, che tirano il remo; conciosiacosachè una falsa impressione del Gran-Signore, un’adombrata causa, un piccol errore, una successione d’altro principe o simili accidenti, dei quali pur troppo abbondano le corti, travolge sos-sopra la loro grandezza, oscura la loro gloria, e gira in pessimo concetto tutte le loro operazioni. E se riguardiamo al fatto, vedremo quanti sono capitati a cotali violenze; e chi non vi rapita vive almeno con sospetto di arrivarvi, sempre con l’animo agitato, e con tanta più infelicità, quanto è peggiore la paura della morte. Questo terrore non solo conturbò l’alta fortuna di Mehemet, ma eziandio la bontà e la virtù d’uomo esemplare, il quale così saviamente ha retto l’impero sotto tre imperatori * tanto difformi l’uno dall’altro, tanto il padre dal figlio, tanto il figlio dal nipote, tanto il nipote da
1 Solimano, Selim, Amurat, del tempo del quale è la Relazione.