383 strare la sua rustichezza, ed il suo mal animo verso la serenissima Repubblica di Venezia, non avendo mancato mai di metterlo in esecuzione con le false relazio-zioni sue fatte in quei giorni al Gran-Signore; le quali furono di tanta forza che potevano facilmente precipitare li negozj della pace, già assai bene incamminati. L’Ucchiali, che significa Ali rinnegato, è di nazione italiana, e di provincia calabrese, di sangue bassissimo. Fu preso sopra quelle rive da Dragut,e tenuto sulla sua galera assai tempo al remo. Costui essendo venuto a parole con un altro schiavo cristiano, e avendo da esso ricevuto uno schiaffo, si risolse per disperazione a farsi turco; e facendo intendere questo animo suo al suo padrone, procurò di essere accettato. Ma per essere egli infermo, e quasi inutile, furono lasciati passare alcuni giorni senza ritagliarlo. Pur finalmente dopo lunghe preghiere, e molti protesti, lo ammesse nella sua setta, non liberandolo però dal remo. Dopo lunga servitù fu fatto reis, e con alcune occasioni che gli si appresen-tarono venne in qualche stima appresso Piali pascià; col favore del quale è giunto tanto innanzi negli onori, che ora tiene il generalato del mare, grado non meno onorato, che importante. E costui d’ età di cinquan-tacinque anni, di statura mediocre, ed assai proporzionata e disposta, di pelo negro, con la barba assai folta, non molto lunga e alquanto canuta, di carnagione bruna, e di faccia veramente virile. Ha una ferita sopra una mano, datagli una volta a Scio dai proprj schiavi, che gli menarono via la sua galera. È di complessione collerica, e malinconica; molto intendente delle cose marittime, essendo stata sempre quella la sua professione. È molto amato dal Gran-Signore; del che se ne è