8 stribuita per li paesi, la quale ha condizioni e qualità parte buone e parte triste; e queste hanno a considerar le signorie vostre eccellentissime, perchè la buona gente vince e conserva gli stati, e quando all’ incontro, o per negligenza o per altre cause, la si disordina o s’invilisce, ella è atta a rovinarli. Le buone condizioni della gente del Signor Turco sono, ch’ella non è mercenaria, cioè tolta da alieni i dominj per tempo a suo soldo, come quando da alcun principe si assoldano Svizzeri, o uomini di qualsivoglia altra nazione, nè manco che gli sia data da altri principi in ajuto, nelle quali due sorta di genti sono molti incomodi e pericoli d’inobbedienza, infedeltà-, e soperchieria; ma tutta la genie del Signor Turco è sua propria, non tolta in moltitudine da alcun paese, ma da diversi cauli raccolta in puerizia, e con il soldo continuo e disciplina al modo suo falla sua propria: dal che gli viene il benefizio grande dell’ obbedienza e della fedeltà, e del conoscersi insieme le genti con li capi. Si aggiunge a questo che sono tutli ridotti in una lingua, lo che giova assai. Le condizioni poi triste si vengono a conoscere in due modi; l’uno considerando e comparando la milizia degli altri principi, e massimamente de’ cristiani, con la turchesca; T altro vedendo il mal governo e disordine che è al presente non solo nel reggimento di dette genti, ma in tutte le altre cose del Signor Turco. Le armi, serenissimo principe, in ogni tempo sono state meglio e più utilmente adoperate dalle fanterie che dai cavalli; e questo si è in diversi tempi e luoghi conosciuto, e massimamente nei Romani. E se nei tempi più propinqui ai nostri sono stale in Italia le genti d’arme in reputazione, questo è proceduto dal mal animo e