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a guisa di celata, tonda, assai alla, d’argento massiccio doralo in molli luoghi, con un pennacchio non mollo grande alla cima. Alla cintura portano alcune campanelle indiane d’argenlo, e nò in mano nè a flabelli nessuna sorte di armi.
    I	tesorieri, i camarlinghi, i notari ed altri, che non è necessario il nominare, sono tutti pagati dal caznà, di tre in tre mesi, senza mai differire pure un giorno di più.
    Di forze marittime il Turco non è meno potente che di terrestri, con tutto che abbia avuto in esse maggior rotta che tutti gli altri imperatori suoi predecessori; e di queste io ne parlerà con ogni particolarità, poiché con esse è più atto il Signor Turco a travagliare la cristianità tutta, che con quelle da terra, per il comodo di trasportarle in ogni parte.
    Ha posto il Turco, questi ultimi anni, cosi buon ordine a questa sua milizia di mare, cheinpoco tempo ha dato notabile augumento a queste sue forze. Elegge il Gran-Signore a suo beneplacito il capitano generale, che è detto pascià da mare, uomo de’principali dopo li vi-siri, il quale resta in tal grado sinlanlo che piace al Gran-Signore di levarlo. Ha costui carico principalissimo sopra le armate, cosi mentre stanno fuori come quando sono venute a disarmarsi, che suol essere ogni anno d’ottobre; nè paja ad alcuno superfluo il carico dell’armala quando è disarmata, perciocché è di altrettanta e forse maggiore importanza, che quando si trova fuori, bisognando aver cura che li vascelli disarmati sieno racconciati, e ben tenuti, e li nuovi presto e diligentemente fabbricati.
    Ogni volta che questo potentissimo imperatore de-