421 nell’armare, e questo nasce perchè avendo il Turco il suo stato pochissimo abitato, rispetto alla molta grandezza di esso, è astretto, volendo far grossa armata, pigliar la gente da remo fino nei confini del suo impero, come sarebbe a Bassora, che è due mesi di cammino lontana da Costantinopoli; il che è causa, per le fatiche che patiscono gli uomini in così lungo viaggio, e per diverse mutazioni d’aria, di molte infermità e d’assai mortalità in quella gente, della quale il Gran-Signore verrebbe poi ad avere mollo mancamento, se non si supplisse comandando gente per cinquecento galere, mentre se n’ ha bisogno per trecento. Il che sempre è facile al Gran-Signore avendo molti sudditi, e mirabile obbedienza da essi. Vera cosa è, che continuando il Turco a far così grossa armata per l’avvenire, come ha fatto per molti anni passati, il suo stato è per disertarsi da sè stesso in breve; ma o non conoscono ancora questo danno notabile essendo sì grande lo stato che possiedono, o se pur lo conoscono forse non si curano di rimediarvi essendo la gente turchesca solita riguardare al benefizio ed util presente, e non al futuro. Hanno ancora qualche mancanza di gente da comando; il che non mi pare strano, avendone persa tanta nella giornata navale di Lepanto. Ma di questo ancora si rifaranno in breve tempo, avendo loro tanto numero di vascelli che navigano ordinariamente nel mar Maggiore, e nel Mediterraneo. D’artiglieria, sebbene non ve ne sia in molla abbondanza, non ne hanno però alcun mancamenlo; e dopo la rotta della loro armata, si sono serviti per rifarne della nuova di un numero di campane che tengono in alcuni magazzini a Trebisonda conservate per tale effetto. Di archibugi non ne hanno mancamento,