2 {O rum, e Bagdad, e dissero ancora clic con ogni studio il Soli si preparava per far la guerra a tempo nuovo, onde fecesi giudizio che il Gran-Signore per questa nuova dovesse rimettere l’andata per Gerusalemme. Ciò non ostante uscì il Gran-Signore il dì determinato per andare in Gerusalemme, e seco sultan Selim e tutte le genti ordinate per quest’andata, e si posero in cammino. Ma il secondo giorno nevicò tanto che tutte le campagne si empirono di neve, e per tal causa fu rimessa, o si linse di rimettere quell’andata, convertendo quella in una caccia che durò da giorni venti in circa, e dopo tornita la caccia tornò il Signor Turco nella città, e con ogni diligenza si posero tutti due li pascià, e tutte le genti alla preparazione di far l’impresa. Onde aIli soldati, che per cosa ferma avevano tenuto fino allora che la pace si facesse, e che il Gran-Signore non si curasse di far guerra, venne meno la speranza di tornare a casa, e si accrebbero li travagli di fare le preparazioni per andare alla guerra, alla quale non era pur uno in tanto numero che non andasse mal volentieri. D’ordine del Gran-Signore fù fatto pubblicamente intendere che alli 9 del mese d’Aprile la persona sua uscirebbe in campagna, e che tutte le altre genti dovessero essere uscite delli alloggiamenti e postesi in cammino per la volta di Bir, e che a Ili venti del detto si dovesse a Bir far un ponte sopra l’Eufrate per passar tutto l’esercito all’altra riva. Poco avanti che il Gran-Signore venisse in questa città d’Aleppo, alcuni de’nostri mercanti ebbero avviso per via d’una nave che giunse in Cipro, come nel golfo di Venezia era stato veduto un personaggio turchesco, che si spacciava per ambasciatore di sultan Mustafà, il