353 che si possano godere al mondo. Questo è il luogo dove sono più stretti li confini fra l’Europa e l’Asia, ove il primo luogo di contro a Costantinopoli è detto Scutari, e visi va in barchette, come facciamo noi per tanto spazio quanto è da S. Marco a S. Giorgio, e poco più dal proprio punto di Costantinopoli. Questa città di Costantinopoli non solo è priva d’ogni intrinseca fortezza, come si è detto, ma è medesimamente così sterile nel suo territorio, e non per la siccità della terra, ma perii pochi abitatori, che il fruito che vi si cava non è bastante a nutrire i lavoratori di essa, non che quelli della città che sono in grandissimo numero; a talché per necessità è sprovvistissima di vettovaglie, nè mai vi si trova pane per quindici giorni, il quale tutto le è somministrato dal Mar Maggiore d’onde continua-mente trae pane, carne e pesce. Talché chi ristringesse quella gran città nelli suoi stretti confini dell’Europa, ossia di Grecia, per comune giudizio non si potrebbe conservare. E ben conoscono li principali questa imperfezione, poiché per qualsivoglia leggiero sospetto, salvano il loro imperatore nell’Asia. Dalla parte di terra veramente, ha Costantinopoli una chiusa di montagne sì forti, che potendo esser difese con pochissimo numero di gente, sono atte a resistere a qualsivoglia innumerabile e formidabile esercito. Anche dalla parte di mare è difesa Costantinopoli, perché dalla parte dell’Arcipelago, lontano dugento miglia dalla città, vi è uno stretto, alla guardia del quale solivi due castelli, l’uno nell’Asia nella Natòlia, l’altro nell’Europa nella Grecia,di assai onesta competenza, e fortezza, con gran quantità d’artiglierie, e buona guardia di soldati, e perciò talmente custoditi, che, se 11011 Voi. III. *3