433 ria dell’ impresa di Cipro; cioè clic fosse lecito ai mussulmani mancar di fede agl’infedeli per augumculo della lor legge. li posseduto questo imperio quietamente dal Signor Turco, senza sospetto che da sè slesso si possa alterare, se non per due cause difficilissime ad avverarsi. La prima è che seguitando il Gran-Signore a fare cosi grande armala, come ha fallo questi ultimi anni, è forza che diserti del tutto il suo stalo di gente, morendone infinita ogni anno; sebbene è allresi vero, che essendo grandissimo il suo imperio, vi bisogneriano lauti aulii di guerra continua per distruggersi affatto, che saria più luci 1 cosa che in questo tempo l’imprese sue lo ampliassero in modo,che innanzi che si vedesse la distruzione del suo impero, succedesse quella dei cristiani. La seconda via che si desse per distruggere lo stalo dei Turco, è che nascessero occasioni di guerra civile tra loro, le quali per altra causa 11011 possono nascere, se non che o sopravvivessero ad alcuno imperatore turco due della casa Ottomana,ambi valorosi e di seguito, ovvero che non vi restasse alcuno erede del sangue Ottomano, il che è difficilissimo che succeda; poiché prima,innanzi la morie gl'imperatori medesimi si eleggono il successore, levando di vita quelli che possono impedire la successione; secondo, usando con laute donne, è forza che sempre abbiano figli ed eredi nell’impero. Di forze straniere non può temere il Turco, poiché essendo molli li confinanti col suo impero, nessuno da .sé è alto non solo a offenderlo, ina neppure a resistere alle tremende sue forze, e ciò tanto più ora che sono discordi e disunite le forze di quei principi che confinano con lo sialo suo; quali sono Arabi, Portoghesi, Voi. ili. 28