i48 lasciar partire alcun naviglio per il viaggio di Costantinopoli, se li padroni non danno in nota tutti li marinari, con obbligazione di ritornar con quelli, i quali non possano abbandonare il naviglio che a viaggio compito, sotto quella pena al padrone de’marinari, in casod’inob-bedienza, che paresse alla serenità vostra; ed il medesimo ordine ricordarsi che fosse dato in questa città per le navi che vanno al viaggio di Costantinopoli. Direi anco che fosse bene, che a questo viaggio non potesse andare sopra alcuna nave nè naviglio alcuno garzone di meno di sedici anni, perchè vanno con molto pericolo di farsi Turchi, siccome è intervenuto in mio tempo ad alcuni che sono stati disviati, e fatti Turchi. Ma perchè per tal provvisione si torrebbe forse alli garzoni in qualche parte la via di assuefarsi nelle fatiche, ed esercizj di marinaresca, però vostra serenità farà quello che le parerà. L’ altro modo di provvisione saria che li reggenti delle isole di Levante non potessero dar pena di bando, ma ogni altra in qualunque caso si fosse. E perchè li assenti non si possono altramente condannare se non per la via del bando, a me pareria che fosse bene, per non venire in questa necessità, che li processi degli assenti non fossero spediti, ma si aspettasse che il reo ovvero fosse ritenuto, ovvero che si presentasse di sua volontà; perchè, senza dubbio alcuno, la pena del bando è la certa e principal causa, che molti non solamente vanno ad abitare in Costantinopoli, ma vanno alli servizj del Turco, con danno delle cose di vostra serenità: al qual danno a me pare che si provvederebbe con queste provvisioni. Nientedimeno mi rimetto alla sapienza e prudenza di quella. Ha questo Gran-Signore d’entrata circa otto milio-