i32 capi nominati di sopra, dei muteferica, e di cadauno spai per 1’obbligazione che ciascuno di essi ha di dover mostrare uno o due uomini a cavallo, e quelle di cadaun altro grande della Porta, oltre li schiavi particolari di sua maestà, li quali tutti fanno il debito loro combattendo valorosamente, siccome fa cadaun soldato che sia pagato con il danaro di quella. Oltra questi vi è poi un grandissimo numero di gente, la quale udito il comandamento del Gran-Signore per la guerra, si leva di propria volontà di casa con armi e cavallo, seguitando il campo senza stipendio alcuno; e questi sono nominati aghiar, cioè venturieri, mossi alcuni dalla speranza della preda, ed alcuni anco forse dalla speranza di poter aver occasione d’acquistare grado e favore col mezzo d’ alcuna segnalata prodezza ; li quali aghiar sono in maggior numero nelle imprese contro cristiani, essendo la speranza della preda maggiore, più facile, e più certa. Il qual esercito , e nell’ accampare nel paese inimico, ed anco il più delle volte nell’ appresentare della giornata, è posto con tal ordine, che li due principali beilerbei, della Grecia e della Natòlia, insieme con tutti gli altri beilerbei e sangiacchi, stanno nella fronte in due corni, quello della Grecia nel sinistro, come loco più onorato presso i Turchi, essendo però 1’ impresa nell’ Europa contra cristiani, perchè quando sua maestà fosse nell’Asia contra Persiani li beilerbei della Natòlia essendo nella loro giurisdizione starebbono essi nel loco sinistro. Con i quali beilerbei stanno anco gli aghiar divisi medesimamente in due corni , secondo il loro paese, però a fianco per poter più facilmente , senza rompere alcun ordine, soccorrere come lor piace.