153 ordine e meta. Hanno anco le particolari persone per instituto di far fabbricare ponti in diversi luoghi del paese, acconciare le strade, condurre nuove fontane d’acqua, e restaurare le vecchie per comodità delli viandanti, siccome si vede in moki luoghi; e fra le belle fabbriche di ponti è quella che fu fatta da Mustafà pascià, d’ un ponte sopra il fiume Marizza poco lontano da Adriano-poli, il qual ponte è cosi bello, che ha tenuto il nome di quello che fece la spesa, ed ha anco dato nome al casale che gli è vicino, essendo ora e 1’ uno e l’altro detto il ponte di Mustafà. Con questa entrata, che è grande per sè sola, oltre a molti doni che sono fatti a sua maestà in diverse occasioni dai principi che gli mandano ambasciatori, e da cadauno dei suoi che gli bacia la mano, cosi al suo partire dopo ottenuto alcun grado ovvero grazia, come dipoi ritornando in Costantinopoli, questo Gran-Signore fa tutte le spese ordinarie che gli sono necessarie, così per la paga che di continuo dà alli giannizzeri, spai, ed altri soldati, e capi da terra e da mare, come per la paga e spese del vivere di quelli che lo servono in diversi esercizj, ed anco di quelli che sono nel suo Serraglio, e della sultana. Nelle quali paghe e spese sua maestà non spende per 1’ ordinario tutta la sua entrata, ma avanza da due sino a tre milioni d’oro l’anno, siccome è comune opinione; dal che si fa giudizio che essa abbia un tesoro quasi infinito. Ed in questo proposito, ragionando anco meco il signor Rustan-pascià mi disse, che il serenissimo Gran-Signore potrebbe far guerra ottanta anni continui con li danari del suo caznà ; del che non è alcuno che ne possa aver certa credenza. Ben si può giudicare che il tesoro sia grandissimo, avendo sua mae-