183 si conosce particolarmente dal riscuotere che si fa delli cottimi, essendo quelli ogni anno in minor quantità di quelli dell’anno precedente. E sebbene le robe che sono condotte da questa città in Costantinopoli, come panni di lana e di seta, stagni, ed altre merci, essendo di buona sorte, sieno vendute, massime in tempo che il serenissimo Gran-Signore si ritrova in Costantinopoli, niente di meno il mercadante non sa poi quello in cui debba investire il danaro: perchè li ciambellotti de’quali facevano le navi i maggiori carichi, non li trovano più di quella bontà che erano per innanzi. Soleva esser gli anni passati la mercanzia delle gioie in molta riputazione, ed era occasione di molto utile a’ mercadanli (e ciò fu specialmente in vita del signor Ibrahim-pascià) ma anche questa mercanzia è ora quasi del tutto cessata; perchè oltreché l’Arabia è serrata per conto della guerra che ha il serenissimo Gran-Signore col Sofi, li mercanti non sperando di farne guadagno non ardiscono di condurne. Occasione di guadagno, ed anche facile, si avrebbe dalli frumenti, perchè avendone li Turchi abbondanza grande cercano per ogni via riuscire; ma quest’ utile è tale che non deve mai esser desiderato da alcuno, così per il comodo della povertà, come per utile delle cose della serenità vostra. Perchè conoscendo li Turchi che queste parti d’Italia, e massimamente di questo dominio, non possono vivere senza le loro biade, stanno con molta gran superbia; per il che giudico che vostra serenità abbia fatto bene nella provvisione di biade di non richieder le tratte, ma di aver ritrovato il modo, sì come ha fatto con dar certezza a quelli che condurranno frumenti in questa città d’averli venduti a tanto prezzo: perchè così non si scuopre la gran ne-