5i Grecia, come in Natòlia, il pigliare o lasciar quello olio a lui pare. Menati in Costantinopoli questi azam-oglani, sono di nuovo presentati alT agà grande dei giannizze-rolti, poi consegnati a un altro agà di azam-oglani con soldo; e questo agà li fa tener sotto disciplina e li fa servire a tutte le fabbriche del Gran-Signore e dei gran maestri, a portar calcina, legnami e tutte quelle cose che soli necessarie alle fabbriche. Questi azam-oglani, hanno di soldo aspro uno al giorno, e con quello si fanno le spese del vivere; ed hanno que^t’ ordine, che ogni venticinque o trenta di loro stanno in una camerata e fanno un cuoco della compagnia, ed ognun di loro del proprio soldo raccogliendo aspri venticinque per uno, fanno un monte, e di quei danari comprano riso, butirro, grano battuto, legne , candele, quanto supplisca per un mese per il loro vivere, e di mese in mese avanzano aspri cinque per uno, e di quelli in capo di tre mesi comprano le scarpe. Il vestir loro si dà loro dal Gran-Signore ogni anno di panno grosso di Salonicchi azzurro, e tela per le camicie. Il cuoco loro non paga per l'obbligo che ha del cucinare, nettare i vestimenti e le scarpe, e lavar le camicie. Questi venticinque o trenta hanno in ogni camera un soprastante, nominato buluc-bascì, ed a questo è lecito portar cappello bianco, e sempre con il bastone in mano va in compagnia con loro, e non si allarga mai da essi, acciocché non diano molestia al popolo camminando; e detto biiluc-bàscì é a modo di guardiano, e ha di soldo aspri due al giorno. Questi azam-oglani portano in capo una berretta gialla lunga un palmo e mezzo, aguzza in cima e di sotto aperta tanto solo che possa capire in testa. Di questi azam-oglani se ne destinano anche ai