chi, cercano intertenersi a quella Porta destramente, il che non è poco freno. Il Moscovita è poi appresso i Turchi in maggiore estimazione, per essere principe più potente, onde tratta le cose sue con gli Ottomani gagliardamente, confidandosi nella sua genie non meno bellicosa che di gran numero; perciocché dicono poter egli mettere in campagna cento cinquanta mila cavalli. Queste forze, e l’unione che ha col Persiano, siccome i Tartari 1 hanno con i Turchi, lo fa essere in maggior considerazione, poiché la guerra con lui, porrebbe anco in moto quella dei Persiani, sì come al tempo mio si vide chiaramente quando i Turchi tentarono di far che con ini taglio il fiume Volga entrasse nel fiume Tanai, per aprirsi la navigazione, come dicevano loro, per comodità dei traffici di Moscovia, cosa in vero che sarebbe stata di molto loro utile; ma più veramente i Turchi si adoperavano per aprire la navigazione all’armata loro nel mar Caspio, atta a danneggiar gravemente tutta la Persia, liberandosi con questo modo da quelle incomodità che suole apportar loro il lunghissimo viaggio di terra che loro convien fare quando hanno da andare contro il Sofì, l’armi del quale sono sopra modo temute dai Turchi, si come or ora dirò. Ma per concludere il discorso del Moscovita, le signorie vostre ritengano clic tra lui ed il Signor Turco ora non è pace né guerra; poiché per il fatto della fazione, che io ho già detta, dagli Ottomani tentata per fare quel taglio, nella quale essi furono scacciali dai Moscoviti con l’arme, con ogni piccola occasione potrebbero ritornare alle armi. Nè voglio restar di dire, che non potrebbe salvo che giovare 1’ interlenersi con qualche destro modo Voi. m. 22