457 di povertà; altri di sobrietà; altri di perpetuo silenzio; altri di ospitalità ; altri di nutrir certi uccelli, che dicono aver accompagnato Maometto alla Mecca; altri di allevar cani e gatti, che dicono esser compagni dell’uomo; altri di mendicar il vivere; altri d’andar portando dell’acqua per dar da bevere per l’amor di Dio; altri d’abitar luoghi pii; ed altri di dir sempre orazioni. Ed ora da tutti i canoni della loro religione potremo cavar noi dieci conclusioni, dalle quali verremo in cognizione come essa sia instituita ad aumento di quel-l’impero. Prima, i Turchi si lavano cinque volte il giorno e la notte innanzi che facciano le orazioni; e cosi sotto titolo di religione si nettano di quelle immondizie, che bene spesso infettano gl’ eserciti e si fanno anco più tolleranti delle pioggie e delle brine, essendoché molti di essi non guardano al rigor del verno, lavandosi con l’acqua del fiume e delle fontane, onde guerreggiano più francamente che gli altri non fanno come in tanti incontri si è veduto. Seconda, difendono la loro fede con la spada, perchè se la disputassero, oltre che facilmente sarebbero convinti, seminerebbero delle eresie fra loro, che così miseramente trabalzano sotto sopra i popoli ed i governi. Terza, hanno comandamento di guerreggiar sempre con gl’infedeli insino a tanto che li sottomettano, o li facciano tributarj. Quarta, è loro vietato restituir mai un luogo, ove abbiano fabbricato moschee. Quinta, è loro proibito il vino, cosa di tanto impedimento agl’eserciti cristiani, sì perchè non in ogni luogo si trova vino, sì per la difficoltà di condurselo die-