quelle arti ch’egli ha usato per innalzarsi, e con quelle continue che usa per mantenersi, cioè di non solamente abbassare, ma tener modo di far morir quelli la virtù ed esaltazione dei quali può essergli sospetta, viene a spogliare la milizia ottomana de’buoni capi e la corte di buoni consiglieri. Cosi fece egli tagliar la testa a Iferat-pascià valentissimo capitano da guerra; e fu cau- ii peso dell’amministrazione dello statp. Il signor Jucherenu di Saint-Denis bielle sue Osservazioni sull* impero Ottomano definisce le attribuzioni del ¿can visir come segue: » Il commande toutes le» armées, possède seul com-|>» me le Grand-Seigneur le droit de vie et de mort dans toute l’etendue de » l’empire contre les criminels pris en flagrant délit, et peut nommer, » destituer et faire mourir tous les ministres et les agents de l’autorité » souvraine. 11 proclame et fait exécuter les nouvelles lois. Il est le chef » supreme de la justice qu’il administre, cependent avec l’assistence et » d’après l’opinion des ulemas. 11 represente enfin son maître dans toute » l’etendue de sa dignité et de sa puissance temporelle non seulement dans i* l’empire, mais encore auprès des autres puissances étrangères. Mais autant » ce pouvoir est beau et étendu , autant il est dangereux et précaire » . Ali figlio di Abu Felli al Kalheb , scrittore non volgare, ha lasciato in idioma turco una storia molto voluminosa ma interessante dei visir, che sotto diverse dinastie o principati , sino all’anno i54o, illustrarono il loro governo con azioni strepitose. La parola pascià poi, come abbiamo detto da principio¿ significa uomo di comando, ed è titolo dato ordinariamente ai grandi ufficiali della Porta Ottomana, come ai bielerbei, o governatori di provincie, all’ ammiraglio o capitano del mare, che i Turchi chiamano oggi capudtin-pascià. I pascià si fanno precedere dal tu g , che è una sorte di stendardo consistente in un lungo bastone, al quale sono appese due o tre code di cavallo secondo la grandezza del dignitario, avvegnaché la parola pascià non ha un senso abbastanza definito da comprendere una sola classe di persone, e dicesi pascià a due code, pascià a tre code. 1 bei hanno il lug con una sola coda. Il vèzir-azem ne ha cinque, e dicesi pascià a cinque code. Il sultano poi ha sette code alla sua bandiera. L’origine di questo segnale viene fra i Turchi attribuito ad uno dei loro antichissimi principi, al quale, combattendo , venne tolta la bandiera , per cui i suoi soldati perduti d’animo si davano alla fuga: ma egli tagliata d’uu colpo di spada la coda di un cavallo, e legatala ad una lancia, l'alzò gridando: Ecco la mia bandiera; chimi vuoi bene mi segua. Dal che rincorati i Turchi si riunirono, e rincominciala la pugna rimasero vittoriosi.