28 che quando ella convenisse col resto de’cristiani a danno de’Turchi, si troveriano essi a pericoloso partito. Al principato e governo del dominio che sopra ho descritto si ritrova prima il serenissimo sultan Solimano, le cui qualità, sì del corpo come dell’animo, che della fortuna, essendo già altre volte state dichiarate, penso aver poca causa di altro dirne; pure non resterò di dir brevemente questo poco. E questo imperatoreSolimano di anni circa quaranta-quattro, di statura grande, magro, fon naso aquilino, di color terreo, sano, collerico, malinconico, dedito più all’ozio che a facende, cattolico nella fede sua, e di non tristi costumi; d’ingegno poi, per quanto comunemente si ragiona, non molto vivo, nè di quella prudenza e virtù che a tanto principato si converrebbe. Il che si conosce chiaramente non solo dalla pratica che si ha di lui, ma dallo avere sua maestà dato il governo dell’imperio in mano d’un altro; perche il sultano con tutti i pascià, e con tutta la corte non fa deliberazione importante senza Ibraliim, e Ibrahim solo fa il tutto senza il Gran-Signore ovvero altra compagnia ; e per le cause che io ho sopra detto, va mancando quel dominio di buon consiglio, e gli eserciti di buoni capi. Che se il Gran-Signore fosse di tale prudenza, ch’egli conoscesse questi disordini, e di tanta virtù che gli bastasse l’animo di rimediarli, anderiano le cose sue a miglior cammino, perchè molti dimostrerebbonoil lor vaioree buon servizio a sua maestà; e se per lei si dicesse eh’ ella conosce il tutto, ma vuole così perii bene grande che vwole a Ibrahim, di questo suo amore ed affetto non si po-tria con laude, ma solo con molto biasimo ragionare. Ha il detto Gran-Signore un figliuolo di circa anni