il re cristianissimo veramente1 si può dire che ha un comuu desiderio col Signor Turco, cioè che la grandezza deir imperatore non sia tanta, e per questa causa procedono insieme con alcune dimostrazioni ovvero uf-ficj d’amicizia, avendo il re cristianissimo mandati uomini al Signor Turco, e dando sempre il Signor Turco ordine agli agenti suoi, come ha al presente fatto a Barbarossa, di non offender le cose di quella maestà. Che altro veramente intendimento sia tra loro,io non ne ho trovato alcun indizio, e non pare alla ragione conveniente, non vi potendo essere in alcuna importante comunicazione tra essi fede; perchè se l’imperadore fosse per tal convenzione di necessità costretto, egli faria al re cristianissimo partito qual saria da lui accettato, non ostante alcuna convenzione con il Signor Turco, e aver-ria in tal modo la unione de’cristiani contro di quello. Il re di Portogallo* viene in considerazione del Signor Turco ovvero per le cose del mar Mediterraneo unito con l’imperatore, ovvero per quelle dell’Indie, si per l’aiuto che detto re potesse dare al Sofì per quella via, come per l’impresa che potesse il Signor Turco fare a distruzione della navigazione di Portogallo in quelle parti. La quale impresa, per quanto ho potuto intendere e comprendere, non pare che, intervenendo molti altri rispetti, si possa al presente mettere in effetto; ma vi sono al Suez sopra il seno Arabico, luogo dell’Egitto, buon numero di galere, cioè il legname preparato per esse, e v’è il legname tagliato presso Costantinopoli pef far cinque galeoni, e mandarli per la via di Gibilterra, 1 Francesco T. ’ Giovanni III.