3a5 posti in tanto pericolo, poteva essere astretta da suoi sudditi a prender quella difesa, passando anche a parole più gagliarde. Ed allora esso muftì mi fece intendere che al ritorno di Cubat s’accomoderebbero le cose, sperando forse che la risposta fosse tale, che, aggiuntavi l’inclinazione di Mehemet-pascià alla pace, si potesse ridurre il Gran-Signore a qualche accordo. Ma la risoluta risposta di questo serenissimo dominio, troncò affatto tutti i pensieri d’accordo, e li rivolse all’armi ed alla guerra. Ma ritornando alla religione de’Turchi, dico, che con tutto che ella sia oggidì tanto aggrandita, quanto è ben noto alla serenità vostra, è da sapersi anco che la si ritrova divisa in molte varie opinioni, e non solamente tra Ottomani, Persiani, ed Arabi, ma nel proprio impero turchesco tra li medesimi sudditi del Gran-Signore; e si può dire che quella opinione che tiene oggidì in apparenza la Porta Ottomana sia solamente tra una poca parte di loro, e ristretta in quei Turchi che abitano l’Europa, perchè nell’Asia ed in tutta l’Arabia aderiscono intrinsecamente all’opinione persiana, (benché tra li Mori di Siria e di Egitto e li Persiani vi sia qualche differenza) il che è di grandissimo spavento alli Ottomani, dubitando essi che in occasione di guerra con •1 Sofì, possa per quelle parti nascer facilmente qualche sollevazione. Ma oltre tutte queste, è entrata in questo impero, e massimamente nella parte di Europa abitata da’cristiani, un’altra per loro pericolosa opinione, la ^uale si accosta assai alla nostra, poiché predicano Cristo per Iddio, e Redentore; ed ha questa predicazione falta impressione tale, che dette già occasione a quelle cosi gagliarde esecuzioni, che mi ricordo d’ avere scrii-