i3o Dopo sei o sette anni levati da quei luoghi, sono dati al servizio de’grandi in Costantinopoli e di sua maestà nelli suoi giardini, con stipendio d’aspri mezzo sino a due al giorno, e d’ una veste di panno di Salonicchi, e di due camicie l’anno fino all’età d’anni venti o venticinque, nel quale tempo sono poi scritti nel numero delli giannizzeri della Porta: il che però è più presto o più tardi, siccome pare al capo loro, secondo il valore di cadauno ed il favore che si avesse acquistato col servizio suo. Li quali azam-oglani al presente sono al numero di sedicimila e quattrocento, delli quali ne sono sei mila ottocento in Costantinopoli, ed il resto mandati nel paese. Questa gravezza di cadaun cristiano suddito di sua maestà d’aver a dar suoi figliuoli azam-oglani, siccome prima era tenuta per grande e vera gravezza, di modo che li padri e madri tenevano ogni mezzo acciò non gli fossero levati, cosi ora pare che sia riputata quasi un particolar favore; il che interviene, ovvero perchè essendo i popoli al presente per molte cause in maggior povertà di quella ch’erano per innanzi, hanno piacere che sia lor tolto il carico della spesa, ovvero perchè cadauno procura la comodità propria, non già quella estimazione della fede che prima si soleva. Della diligenza che sia tenuta nell’elezione di questi, e del modo col quale sono allevati ed ammaestrati, non mi estenderò in farne particolar relazione alle eccellentissime signorie vostre, avendone più volte li eia* rissimi predecessori miei fatto particolar menzione; ol-tra che, essendo cosa più presto di curiosità, che di util cognizione, non mi pare di perdere il tempo in essa. Ben solo questo dirò, che cadauno deve esser certo che nell’ elezione, ed educazione di questi è posta gran di'