233 hi Creila da cavallo correndo avanti intorno alla corte, e fecero compagnia al Gran-Signore fino alla porla del palazzo, ove smontò da cavallo,e fattogli riverenza si partirono. Il Gran-Signore andò poi a sedere nella sedia sua, e subito cbe egli vi fu, fece dichiarazione di Mehemet bei-lerbei d’^leppo per beilerbei del Cairo, in cambio di Ali-pascià che era in quel luogo, il quale era eletlo per suo pascià-visir alla Porta. Di subito uno dei suoi schiavi portò questa nomina al beilerbei d’Aleppo, il quale gli diede in dono cinquecento scudi d’oro. Dipoi tutti si partirono andando ciascuno alla sua abitazione. Il miria-cuba montò sopra il cavallo che aveva cavalcato il Gran-Siguore, e con esso andò al suo alloggiamento. Entrarono poi diciotlo carrette del principe, cbe sono fatte come li cocchi d'Italia , con le coperte di scarlatto e una d’un drappo di seta azzurro. Avanti che il Gran-Signore fosse entrato nella città erano enl rati molti soldati e molti entrarono dipoi, il numero dei quali, compresi questi dell’entrata, per quello che si può far giudizio per gli alloggiamenti che furono preparati, potevano essere da venticinque in.trenta mila. Per li villaggi appresso la città ne possono essere stati alloggiati da circa venti mila. Il numero degli animali poi per servizio delle genli di questa guerra, è stato cosi grande che per alloggiarli non è bastata la città d’Aleppo, nè quella d’Amasia, e convenne mandarne fino in Tripoli, che è discòsto da Aleppo cinque buone giornate. Alli 19 di novembre il clarissimo Luigi Malipiero, che allora in Aleppo faceva residenza per console della nazione nostra veneziana, andò a far riverenza e baciare la mano a sultan Solimano, il quale condusse seco quattro delli principali della nazione, tra i quali toccò