DELLA GUERRA DI CIPRO LIB.III. 3.7 cevano un terribile afpetto di battaglia ; overo, perche l’ardire de’ noftri fuife cagioni a’ nemici di maggior timore (fé pur non è più vero , che Uluzzalì non havei-fe , nè commiifione , nè animo rifoluto di combattere, ma per acquiftarne riputatione fenza pericolo fimulaife di delìderarlo ) variato il lor primo camino , fi drizzarono verfo l’ifola di Cervi , che è uno icoglio poco da quel promontorio lontano , dal quale erano prima dipartiti ; & navigando riftretti infieme , & ritirandoli Tempre più verfo terra, s andavano più allontanando da’ noftri . Il qual partito fu creduto havere prefo Uluzzalì , perche come eccellente marinaro , voleife afpettare il vento da ponente , che fuole ordinariamente fpirar' in tale ftagione in quelle parti , per venire poi con avantaggio ad inveilire fopra vento la noftra armata . Il qual cafo preveduto da’capitani dell’armata Chriftia-na, havevano fatto difegno , che le loro navi, le quali erano oppofte al paro delle galee grofie alla mano fini-flra, come prima le galee nemiche tufferò innanzi paliate per poppa , doveifero fpiegando le vele venire ad invertire i nemici fopra vento . Ma eifendo pofto un vento da firocco , convenne Uluzzalì prendere nuovo coniglio ; onde piegando alla punta dell’ifola di Cerigo verfo ponente , attraversò quel canale , che è tra 1’ ifo-le di Cervi , & di Cerigo ; talché con la teda dell’ armata toccando in quella , & fermata in quella la coda , veniva a ferrare tutto quello Ipatio di mare , che è di forfè dieci miglia di larghezza ; & girate le prode verfo l’armata Chriftiana, l’afpettava ordinato in battaglia in tre groffi fquadroni , ciafcuno di uguale numero di legni . La quale dimora de’ nemici ritornò a’ noftri di molto commodo ; peroche fu lor data facoltà di poter tanto meglio ordinarfi . Onde effendofi dapoi fatto il vento loro favorevole, con 1’ armata tutta unita fi fecero innanzi per alfalire i nemici. Et già erano tanto vicini , che da ogni parte fi fcaricavano con frequentiflimi tiri 1’ artigliane; talché pareva, che non potelfe eifer’alcun dub- 1572 E/i ritir* aCtrvi. Indi a Ct~ rigo. £ afpetta in ordinanza V arma-ta Gbri/l io-na. Cbegià ha-veva principiato ad attaccarli.