che l’estate adacquino, però che in quella stagione mai piove. Quei giardini che sono in ripa del fiume hanno miglior comodo per l’acqua, la quale levano dal fiume con alcune ruote voltate con la forza di animali. Quelli che sono lontani dal fiume adaquano con ingegni , levando con la forza degli animali l’acqua dai pozzi, che hanno fatto a mano. Vi nasce poi gran copia di fichi, di persiche, di pere e di susine, tra le quali ve n’hanno di tali, che di simil bontà in Italia non ne ho gustate. Nasconvi il pistacchio ed i meloni in copia grande, e le angurie1 migliori del mondo, pur esse in grandissima copia, delle quali ne vanno per tutto il mondo. L’uva è mirabilissima. Tutti li frutti sono però carissimi rispetto all’altre cose, e ciò procede perchè tutte le genti del paese ne mangiano grandissima quantità. L’ aere vi è sottile, e saluberrima quanto sia possibile; l’inverno fa freddo, ma non crudele, e non dura molto, e di piog-gie fa il suo dovere. L’estate fa caldi grandi, li quali sono temperati dalla soavità di uu’aere saluberrimo che spira da ponente e da garbino, ma non piove mai. Tutti, piccoli e grandi, vecchi e giovani, dal principio di settembre dormono all’ aria , e di tutto quello che per la calidità del giorno 1’ uomo patisce, col fresco della notte vien ristorato. La rugiada che casca non è di momento e non è nociva; ma bisogna cosi l’estate per il sole e per l’aria della notte, come l’inverno per il freddo, tenere la testa ben coperta, che altramente si patisce e massime negli occhi. I negozj di mercanzia che si fanno in questa città * Vale cocomeri.